Scritti

Carta Vetrata


Titolo:
LE MANI TESE DEGLI ARTISTI

Tecnica:
n.d.

Dimensioni
n.d.

Note:
da InformArt, feb. 2001

LE MANI TESE DEGLI ARTISTI


Il mese di dicembre, come ogni anno, si è caratterizzato per le numerose manifestazioni di solidarietà, piccole e grandi, come alcune mostre d’arte o d’artigianato, spettacoli teatrali, intrattenimenti di varietà, senza dimenticare i grandi eventi televisivi ai quali hanno partecipato personaggi dello spettacolo, uomini di cultura ma anche grandi nomi della medicina e della scienza.


Fra queste, la mostra di pittura promossa dall’Associazione Mani Tese , sezione di Cagliari, la cui organizzazione internazionale ha condotto anche una vittoriosa battaglia contro l’uso delle mine antiuomo (seppure alcuni paesi non abbiano ancora firmato il trattato), a sostegno della campagna che conduce da tempo contro lo sfruttamento del lavoro minorile, mostra ospitata nella Cripta di San Domenico e che ha visto la presenza di 57 pittori operanti in città. Come si sa, in queste mostre, il livello qualitativo è discontinuo e sorge anche il dubbio che la presenza di qualcuno sia dovuta al “voler esserci” piuttosto che al “voler donare”.


D’altra parte esistono anche quelli che non donano mai, per nessuna ragione; non è cattiveria la loro, è solo avarizia di sé. E gli opportunisti, quelli che danno solo se vedono all’orizzonte la possibilità di un tornaconto, oppure quelli che nascondono la testa sotto la sabbia, perché ciò che non si vede è come se non fosse accaduto, e la vita continua serena.


La novità di quest’anno pare dovuta però al fatto che il maggior numero delle opere vendute sia di buon livello, di artisti seriamente impegnati nel loro lavoro.


E ciò è consolante perché rivela un atteggiamento più attento anche da parte dell’acquirente. Non solo, conferma pure quanto gli artisti sostengono da tempo (al contrario di ciò che si pensa per simili manifestazioni, anche per l’impreparazione sulle cose dell’arte da parte degli stessi organizzatori) e cioè che qualità e solidarietà possono andare di pari passo, senza il rischio di mortificare o la qualità o la solidarietà. In fondo, comunque, resta da sottolineare la disponibilità di molti a partecipare a queste occasioni che hanno il particolare merito di denunciare fatti spesso tenuti nascosti o almeno di procurare sonni agitati alle nostre coscienze sopite, e perfino un pizzico di vergogna o se non altro accrescere l’indignazione, visto che è risaputo come molti di quei paesi che consentono, chiudendo entrambi gli occhi, la pratica dello sfruttamento sui minori, hanno normali rapporti diplomatici e commerciali con i così detti paesi civili e progrediti, e come certi imprenditori nicchiano, in nome del profitto e del libero mercato, ma anche che nessuno si è mai sognato, o lo ha fatto molto tiepidamente, di chiedere spiegazioni (leggi embarghi o dichiarazioni di guerra) a quei governi.


Gli aerei programmati per i bombardamenti chirurgici sanno che gli obiettivi sono solo due o al massimo tre. Soprattutto se è il dio petrolio (o chi ne gestisce i sacramenti) che fa la differenza fra buoni e cattivi.


E coscienti anche del fatto che pure nel Bel Paese, nonostante le leggi e una coscienza critica al riguardo molto sviluppata fra gli strati della popolazione, gruppi di persone senza scrupoli non sono affatto estranei a fatti di questo genere, come ogni tanto le cronache riportano.